DIREZIONE BENIDORM

Dopo aver salutato Sandra e ricaricato il nostro mezzo, tanto per scaldarci, dobbiamo tirarlo fuori dal garage con una pendenza improbabile, ed una rampa significativamente scivolosa, testa bassa consapevoli di ciò che ci aspetta ci rimettiamo in marcia, e prendiamo atto che quello che ci aspettava è si faticoso ma con una pendenza ragionevole e distribuito sulla lunghezza del percorso. Facciamo una sosta a Teulada dove cerchiamo una farmacia perchè qualcuno, tre notti fa, montando la tenda al buio, si è infilzato ripetutamente  un occhio con degli aghi di pino, e con la sosta, becchiamo anche un giornalista di passaggio che non si fa scappare l'occasione di fare due foto e un intervista. Uscendo dal paese incontriamo anche un buon samaritano residente a Teulada che ci offre due bibite fresche e una confezione di soluzione salina per l'occhio nel frattempo che riusciamo a raggiungere una farmacia, ci da anche informazioni sulla strada che ci rimane da percorrere e ci sconsiglia di visitare Benidorm ma di visitare Altea. Ripresa strada dopo qualche ora di cammino, stanchi dal continuo saliscendi in un punto imprecisato a qualche km da Altea, ci fermiamo in un accampamento di fortuna, l'ultimo prima del centro abitato e certamente il più scomodo dall'inizio di questo viaggio. Ma chi poteva immaginare che sotto quel fantastico pratino di trifogli si nascondesse una vecchia montagna russa in disuso. Prima di terminare il montaggio della nostra abitazione delle vacanze riceviamo per la prima volta la visita della polizia, gli agenti incuriositi si avvicinano e ci domandano cosa stiamo facendo e noi con molta eleganza gli raccontiamo il nostro viaggio e li rassicuriamo che domattina smontiamo la baracca, cosi dopo qualche foto e la raccomandazione di non accendere fuochi e di chiamarli in caso di necessità, ci augurano buona suerte e si dileguano nell'ombra del far della sera lasciandoci li al nostro destino di montagne russe e sonni infernali.






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