CARTAGENA
La
notte a plaza de la esperanza è stata un trauma, per tutto il tempo
ha soffiato un vento infernale, la tenda si accartocciava o assumeva
la fattezza di una mongolfiera in funzione della folata che riceveva,
e la serranda dell'edificio alle spalle del quale abbiamo montato la
tenda ha sbattutto con insistenza regalandoci un concerto dal vivo
degli stomp per tutta la notte. Uscendo dalla tenda prendiamo visione
del mondo circostante e con stupore scopriamo di essere in una vera
Baraccopoli multicolore, potremmo tranquillamente essere in
Thailandia o Indonesia in uno di quei piccoli villaggi sulla costa di
una montagna a picco tra il fiume e il mare. Non abbiamo ancora couch
per Cartagena ma non perdiamo la speranza, nel frattempo che
attendiamo una risposta positiva cerchiamo di effettuare una
riparazione di emergenza al copertone che ci permetta almeno di
muoverci da qui, e conosciamo Alberto, un omino sulla sessantina con
un viso da fumetto che impiega un attimo a mettersi a nostra
disposizione, ci mostra un posto migliore per mettere la tenda nel
caso dovessimo fermarci un' altra notte, ci racconta la storia di
questo curioso pueblo di pescatori che ha origini antiche e ci offre
delle ottime olive in salamoia casarecce, uova fresche e insalata per
la comida, rendendosi disponibile e reperibile in caso di eventuali
necessità. Nel frattempo riceviamo un messaggio positivo alle nostre
couch request, una ragazza turca ci invita a passare la notte in casa
sua e dopo aver pranzato e ricaricato tutto ci mettiamo in sella per
reaggiungere Hayat, il nostro couch, all'appuntamento. Raggiungere
la città non è un problema, siamo soltanto a 3-4 km ed è tutta in
discesa visto che la salita l'abbiamo fatta per arrivare dove siamo.
Arriviamo con largo anticipo e trovandoci nel porto turistico ne
approfittiamo per esporre le nostre produzioni, fino al momento di
andare all'appuntamento con Hayat, che vive con nostra meraviglia nel
centro storico di Cartagena, in una casa che rispecchia perfettamente
la sua solare personalità. Abbiamo molte cose da scoprire nel tempo
che condivideremo con Hayat e il suo mondo, e questo ci porterà a
sostare un pò più del previsto. Hayat è qualcosa di
indescrivibile, ci presenta ai suoi amici e ci invita nel suo magico
mondo di cioccolata, si cioccolata! Hayat's Chocolate Factory,
organizza eventi per bambini facendo creazioni di cioccolata
mescolata e condita di musica, danza, colori e tanta tanta dolcezza,
tutto questo soltanto per il piacere di condividere quel raggio di
sole che le scalda il cuore. Dovremmo scrivere un libro su questi
giorni in questa città che ospita le persone meravigliose che
abbiamo conosciuto, ci limiteremo a scrivere i loro nomi per
ricordarli e ringraziarli ancora di tutto quello che ci hanno donato.
Daniela, Marta, Anna, Luna, Nadia, Pepe, Lia, Jasline, il cowboy di
Cartagena, Rambo e tutti gli abitanti che ci hanno donato un sorriso,
grazie di cuore e Have a Panik Life!
Naturalmente
lunedì abbiamo riparato anche il panik-risciò, e mercoledì
ripartiremo per raggiungere Aguilas dove c'è un grande carnevale e
faremo qualche mercatino. Scopriamo che da qui in poi non sarà
facile raggiungere Cadiz, abbiamo da affrontare un tratto lungo di
percorso impegnativo, tanta salita di montagna e tante curve che ci
metteranno certamente a dura prova, cosi in sintonia con il pensiero
di panik, martedì notte andiamo a letto presto, circa le due, dopo
una meravigliosa cena e qualche bottiglia di buon vino tinto, tanto
per essere in forma per i primi km di salita della mattina.
Stay
Panik............
oh yeah! dovevate registrare il concerto-tenda! (Toflen)
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